Mady In Italy: Contributo A Fondo Perduto Per Il Settore Del Tessile E Della Moda
Il MiSE con decreto del 18 dicembre, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 dell’8 febbraio 2021, ha definito le modalità e i criteri di attuazione della misura di sostegno alle piccole imprese operanti nell’industria del tessile, della moda e degli accessori con particolare riguardo alle start-up che investono nel design e nella creazione, nonché allo scopo di promuovere i giovani talenti del settore che valorizzano prodotti Made in Italy di alto contenuto artistico e creativo.
È prevista l’erogazione di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50 % delle spese ammissibili, nel limite dei fondi disponibili. Sono agevolabili tutte le spese che risultano funzionali alla realizzazione dei progetti di investimento (spese di acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica; spese per brevetti, programmi informatici e licenze software; spese di formazione del personale) e devono essere comprese tra un minimo di 50mila e un massimo di 200mila euro.
I progetti ammessi:
- Realizzazione di nuovi elementi di design;
- Introduzione nell’impresa di innovazioni di processo produttivo;
- Realizzazione e all’utilizzo di tessuti innovativi;
- Introduzione nell’impresa di innovazioni digitali;
- Riciclo di materiali usati o all’utilizzo di tessuti derivanti da fonti rinnovabili, in linea con i principi dell’economia circolare.
I progetti, inoltre, devono essere realizzati da soggetti che abbiano la propria sede operativa ubicata in Italia, essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione ed essere ultimati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Beneficiari dell’agevolazione sono le imprese di piccola dimensione, non quotate che non hanno rilevato l’attività di un’altra impresa e non sono state costituite a seguito di fusione.
Tali imprese, inoltre, alla data di presentazione della domanda devono:
- Essere iscritte e risultare attive nel Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente da non più di 5 anni;
- Svolgere in Italia una o più delle attività economiche classificate dai codici ATECO elencati nel decreto del MiSE;
- Essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- Essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi e non avere ancora distribuito utili.
Sono ammesse alle agevolazioni, oltre alle imprese che non erano in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019, anche quelle che lo sono diventate nel periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2021.
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, secondo quanto stabilito all’articolo 5, comma 3, del decreto legislativo n. 123/1998.
I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione verranno definiti con successivo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero, che verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e sul sito internet del MiSE.