Incentivi Occupazione E Imprenditoria Femminile In Legge Di Bilancio 2021
Tra le misure contenute nella nuova legge di bilancio vi sono quelle mirate a favorire l’occupazione femminile. Per il biennio 2021-2022 l’agevolazione contributiva ripropone una misura che era stata già sperimentata con la riforma del lavoro Fornero del 2012: le imprese che nel 2021 e nel 2022 assumono lavoratrici donne, incrementando il numero dei dipendenti, hanno un esonero contributivo al 100% sulla nuova assunzione fino a un tetto di 6mila euro.
L’agevolazione riguarda l’assunzione di lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi, di qualsiasi età, oppure da almeno 6 mesi se residenti in zone svantaggiate (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).
Il requisito cardine per usufruite della misura è che l’assunzione comporti un incremento occupazionale in azienda (differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese e di quelli mediamente occupati nei 12 mesi precedenti). L’incremento della base occupazionale va considerato al netto delle diminuzioni verificatesi in società controllate o collegate. Sono agevolate di conseguenza solo le assunzioni che incrementano il personale e non anche quelle predisposte per sostituire lavoratori che sono andati via.
Per i contratti a tempo parziale, invece, si farà una ponderazione dei dipendenti sul rapporto tra le ore pattuite e l’orario normale di lavoro di questi con i dipendenti a tempo pieno.
Il “Fondo Impresa Femminile” è l’altra misura prevista dalla Legge di Bilancio 2021 che incentiva l’occupazione femminile in ottica più imprenditoriale, con una dotazione finanziaria di 20 milioni.
Gli interventi possono prevedere:
- Contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili, con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età;
- Finanziamenti a tasso zero, finanziamenti agevolati, combinazioni di contributi a fondo perduto e finanziamenti per avviare e sostenere le attività di imprese femminili;
- Incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’ottanta percento della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;
- Percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
- Investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e delle PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali;
- Azioni di comunicazione per la promozione del sistema imprenditoriale femminile italiano e degli interventi finanziati attraverso le norme del presente articolo.
Presso il Ministero dello Sviluppo Economico è istituito il Comitato Impresa Donna che analizza le linee di indirizzo del fondo, formula pareri su norme e iniziative per l’imprenditoria femminile e contribuisce a una relazione annuale del MiSE sulla partecipazione delle donne alla vita economica e imprenditoriale del Paese. Per l’attuazione invece è previsto un decreto ministeriale.