256 MILIONI NEL DECRETO SUI MACCHINARI INNOVATIVI: Il bando MISE per PMI e reti di impresa del Sud
La misura Macchinari Innovativi è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di sostenere la realizzazione, nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), di programmi di investimento diretti a consentire la transizione del settore manifatturiero verso la cosiddetta “Fabbrica intelligente”.
La misura sostiene gli investimenti innovativi che, in coerenza con il piano nazionale “Impresa 4.0” e la Strategia nazionale di specializzazione intelligente, consentono l’interconnessione tra componenti fisiche e digitali del processo produttivo, innalzando il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica, favorendo l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.
Le domande relative al primo sportello, valutate e gestite da Invitalia:
- potranno essere compilate a partire dalle ore 10:00 del 23 luglio;
- l’invio sarà possibile a partire dalle ore 10:00 del 30 luglio.
Le PMI devono rispettare i seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- essere in regime di contabilità ordinariae disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
- essere in regola con la normativa vigentein materia di edilizia ed urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;
- non avere effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazioneverso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
- non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- non trovarsi in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
In base all’articolo 1, comma 821 della legge di Bilancio 2016, possono accedere alle agevolazioni anche i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico, secondo quanto previsto dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4 (i soggetti devono essere in possesso dell’attestazione rilasciata in ottemperanza alla medesima legge).
I soggetti che realizzano programmi di investimento con obiettivi di sviluppo comune possono costituire un contratto di rete: sono previsti fino ad un massimo di 6 componenti.
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ai seguenti settori:
- siderurgia;
- estrazione del carbone;
- costruzione navale;
- fabbricazione delle fibre sintetiche;
- trasporti e relative infrastrutture;
- produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.
Sono, inoltre, ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 3 del decreto ministeriale 30 ottobre 2019.
I progetti devono rispondere ai seguenti requisiti:
- prevedere spese non inferiori a 400.000,00 euro e non superiori a 3.000.000,00 euro. Nel caso di programmi presentati da reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta sommando le spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete: ciascun programma deve prevedere comunque spese ammissibili non inferiori a euro 200.000,00;
- essere realizzati esclusivamente presso unità produttive localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate;
- prevedere l’acquisizione di tecnologie abilitanti per la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa o soluzioni tecnologiche per rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.
Il programma finanzia beni che devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali e immateriali, definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardano macchinari, impianti e attrezzature per la realizzazione dei programmi di investimento, programmi informatici e licenze.
Le spese ammissibili devono rispondere alle seguenti condizioni:
- essere relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove di fabbrica acquistate da terzi;
- essere riferite a beni ammortizzabili e capitalizzati che figurano nell’attivo patrimoniale dell’impresa e mantenere la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni;
- essere riferite a beni utilizzati esclusivamente nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento;
- essere pagate esclusivamente per consentire la piena tracciabilità delle operazioni;
- essere conformi alla normativa comunitaria sull’ammissibilità delle spese nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali programmazione 2014-2020;
- essere ultimate non oltre il termine di 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell’impresa beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.
Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle intensità massime di aiuto stabilite dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale valida per il periodo 2014-2020, nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75 %. Il mix di agevolazioni è articolato in relazione alla dimensione dell’impresa come segue:
- per le imprese di micro e piccola dimensione, un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%;
- per le imprese di media dimensione, un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.
Il finanziamento agevolato, che non è assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.
Le agevolazioni sono erogate dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. Invitalia, a cui sono demandate le relative attività istruttorie.