BONUS RICERCA E SVILUPPO: L’ESCLUSIONE PER I NUOVI METODI DI GESTIONE DEI RIFIUTI DAL CREDITO D’IMPOSTA
La risposta all’interpello n.82 del 28\02\2020 da parte di Agenzia delle Entrate e Mise conferma che le attività dirette all’implementazione del processo di economia circolare con specifico riguardo alla gestione dei rifiuti prodotti non rientrano tra quelle valide per il credito d’imposta R&S, ex articolo 3 D.L. 145/2013. Tale responso all’interpello conferma una prassi interpretativa, di recente formazione, sui processi produttivi e organizzativi che esulano dal credito d’imposta R&S.
L’ANTEFATTO E LE OSSERVAZIONI DELL’IMPRESA ISTANTE SULLE NOVITÀ INTRODOTTE
L’antefatto interessa una società operante nel settore della grande distribuzione organizzata – ramo del retailfood- che ha avviato un progetto finalizzato all’implementazione di un nuovo modello di gestione dei rifiuti. All’interno del progetto sono stati fissati due distinti obiettivi. Da un lato, si profila un processo innovativo che implica una raccolta qualitativa dei rifiuti prodotti e dall’altro si evidenzia una nuova modalità nel trattamento degli scarti derivanti dal retail food. Il progetto innovativo copre integralmente il ciclo di gestione dei rifiuti, dalla produzione fino al mercato delle materie prime secondarie. L’impresa istante ha sottolineato il soddisfacimento dei 5 parametri imposti nel Manuale di Frascati per le attività di sviluppo sperimentale:
- La novità dei processi aziendali di gestione dei rifiuti e della materia prima secondaria;
- La creatività nell’approccio alla gestione dei rifiuti prodotti con la convinzione che l’aumento dell’impatto gestionale possa comportare una gestione più efficiente, efficace, economica e sostenibile della filiera;
- L’ incertezza operativa circa la valutazione dei quantitativi di rifiuti prodotti nonché l’incertezza economico-finanziaria in termini di trade-off benefici attesi-costi di modifica dei processi gestionali;
- La sistematicità con riguardo alla pianificazione dell’attività svolta, alla dotazione finanziaria e ai riscontri documentali;
- La trasferibilità del processo innovativo ad altri punti vendita del comparto del retail food, ad altri comparti della GDO quali il PET food Retail e il personal care retail.
L’Agenzia delle Entrate e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno riconosciuto la presenza di una particolare innovazione nella gestione dei rifiuti.
Secondo la prassi interpretativa offerta dall’Agenzia delle Entrate e dal Mise, l’implementazione del modello tipico di gestione dei rifiuti rientra nell’innovazione di processo come specificato da una Comunicazione della Commissione Europea (2014\C 198\01). Nel documento si ha riguardo all’applicazione di un nuovo metodo di produzione o di distribuzione o a cambiamenti significativi nelle tecniche, nelle attrezzature e nei software. Quando l’implementazione abbia ad oggetto le pratiche commerciali dell’impresa, l’organizzazione del luogo di lavoro oppure le relazioni esterne all’impresa si dovrebbe parlare, in questi casi, di un’innovazione nell’organizzazione.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha eccepito all’impresa l’assenza di innovazione rispetto al settore in esame in quanto le attività intraprese non apportano sul mercato alcun progresso scientifico o tecnologico. In conclusione, le attività meritevoli del contributo pubblico sono solo quelle utili al superamento di un problema o di un’incertezza scientifica non risolvibile seguendo le tecniche già note.