Decreto Ristori Ter: Tornano I Buoni Spesa
Per le famiglie in difficoltà finanziaria, il Consiglio dei Ministri ha predisposto un nuovo fondo di 400 milioni di euro da suddividere per ciascun comune, entro sette giorni dall’entrata in vigore del Decreto Legge. Lo scopo è quello di sostenere le famiglie maggiormente in difficoltà attraverso l’erogazione di buoni spesa e generi di prima necessità, come avvenne durante la prima fase della crisi epidemiologica.
Sul piano pratico, si dovrebbe riproporre lo schema già adottato lo scorso aprile per l’erogazione dei buoni spesa da parte del Comune di riferimento. Dovrebbero essere gli enti territoriali a stabilire le modalità di utilizzo dei buoni spesa e a individuare chi ne ha diritto. Quindi i cittadini dovranno far riferimento alle regole specifiche indicate dal proprio Comune di residenza:
- la somma stanziata dal governo verrà ripartita tra i comuni in base al numero di abitanti e all’indice di povertà;
- sarà poi il sindaco a scegliere chi ne potrà beneficiare e in che modalità, oltre a definire l’iter per fare domanda;
- ogni passaggio avverrà in collaborazione con l’ufficio servizi sociali;
- avranno la precedenza tutti coloro che non percepiscono altri tipi di aiuti come la Naspi, la cassa integrazione o il reddito di cittadinanza.
I requisiti:
- residenza presso il Comune
- nucleo familiare (numero persone, numero figli);
- patrimonio immobiliare (casa con mutuo, affitto, senza casa);
- disponibilità di denaro su conto corrente;
- reddito dei componenti del nucleo familiare;
- situazione lavorativa;
- ISEE familiare;
- sussidi economici pubblici percepiti.
L’ordinanza citata nella bozza del decreto Ristori ter stabilisce, inoltre, anche a chi spettano i buoni spesa: “L’Ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico”.
L’importo dell’aiuto può variare da un minimo di 300 euro a un massimo di 500 euro, a seconda del tipo e dei componenti che fanno parte del nucleo familiare, a somma varia a seconda del numero dei componenti che fanno parte del nucleo familiare. Inoltre i buoni potranno essere usati unicamente per acquistare generi alimentari o di prima necessità e il Comune di appartenenza dovrà decidere se erogare il bonus o, con la stessa cifra, fare la spesa per poi consegnarla al domicilio di chi ne avrebbe diritto.
Ogni Comune prevede una procedura (online o cartacea) e una data di scadenza entro la quale fare richiesta. I buoni spesa vengono erogati sulla base di una autodichiarazione e toccherà ai Comuni verificare successivamente all’assegnazione dei buoni spesa o dei generi alimentari la veridicità di quanto riportato nella domanda.