Trasparenza nei bandi di gara: Calcolo corrispettivi e suddivisione in lotti
L’ANAC, con Atto del Presidente del 7 settembre 2022, ha fornito chiarimenti in merito alla necessità del calcolo dei corrispettivi e suddivisione in lotti di un appalto al fine di garantire trasparenza e correttezza nell’azione amministrativa.
In merito ha ritenuto che le stazioni appaltanti sono tenute alla suddivisione dell’appalto in lotti per favorire l’accesso di micro, piccole e medie imprese alle gare. Inoltre le stesse devono anche indicare negli atti di gara il metodo di calcolo dei corrispettivi professionali.
Nel caso specifico l’ANAC ha richiamato un ente, che aveva pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per la selezione degli operatori da invitare alla procedura negoziata per l’affidamento di un progetto di riqualificazione degli immobili, in violazione degli articoli 51 e 24 del Codice degli Appalti. Ciò fa seguito alla segnalazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri all’Autorità di diverse criticità e in particolare sulla “scelta di procedere a determinare il corrispettivo posto a base d’asta sul montante complessivo degli interventi e non, come sarebbe stato corretto, sul valore di ciascun edificio”. Inoltre le modalità di calcolo utilizzate per il computo del corrispettivo a base di gara non sono chiare e, pertanto, “non è possibile verificare se tale corrispettivo sia stato o meno correttamente calcolato secondo i parametri indicati nel D.M. 17/06/2016”.
Con riguardo alla ristrutturazione di alcuni edifici, pur essendo situati in luoghi diversi e aventi caratteristiche differenti, la stazione appaltante ha previsto l’affidamento congiunto e non la suddivisione in lotti prevista dal Codice appalti per favorire l’accesso alle piccole e medie imprese.
Secondo ANAC invece gli edifici avrebbero potuto costituire oggetto di due diversi appalti da aggiudicare con separate ed autonome procedure. Inoltre, dalle ricerche effettuate sul sito internet della stazione appaltante è emerso che la stazione appaltante non ha allegato i documenti sul calcolo del compenso per il progettista, dato che nell’avviso è stato riportato soltanto il relativo importo finale.
Il Piano Integrato locale presupponeva “una visione unitaria della realizzazione dei due contenitori e la riqualificazione dell’area pubblica su cui i fabbricati insistono a pochi metri l’uno dall’altro”. ANAC però sostiene che la suddivisione in lotti, non impedisce, una visione unitaria dell’intervento: la stazione appaltante può richiedere, per entrambi i lotti, un determinato standard progettuale che possa assicurare l’organicità dell’intervento.
La suddivisione in lotti non costituisce un principio assoluto ed inderogabile, trovando riconoscimento “la possibilità di evitare tale suddivisione a seguito di una motivazione articolata che giustifichi la scelta operata” ritenendo, dunque, presupposto di legalità dell’agere amministrativo “l’osservanza dell’obbligo motivazionale, mediante la congrua illustrazione delle ragioni sottese alla suddivisione in lotti concretamente disposta, (e) la verifica della logicità e plausibilità delle stesse, in rapporto all’interesse pubblico perseguito in concreto”.
Nella lettera d’invito indirizzata agli operatori selezionati, invece, in seguito alla manifestazione d’interesse, non si rinviene alcuna disposizione in cui si chiariscano i motivi della mancata suddivisione in lotti dell’appalto di servizi.
Nel contestare la mancata indicazione del metodo di calcolo del compenso negli atti di gara, infine, ANAC ha richiamato una recente delibera (Parere sulla normativa n. 205 del 27/04/2022) in cui è stato evidenziato che le modalità di calcolo dei corrispettivi per i servizi di architettura e ingegneria devono sempre essere riportate nella documentazione di gara per garantire la trasparenza ma anche la correttezza dell’azione amministrativa e quale operazione propedeutica alla determinazione della procedura di gara da svolgere. Ancora, sottolinea che l’indicazione dei calcoli svolti per la determinazione del corrispettivo, oltre a rappresentare una forma di tutela per i professionisti esterni, consente ai potenziali concorrenti di verificare la congruità dell’importo fissato e di valutare la convenienza della prestazione e, quindi, se partecipare o meno alla fase successiva della procedura negoziata.