Riforma Codice Dei Contratti Pubblici: Tema Centrale Della Conferenza Nazionale Degli Ordini Degli Architetti PPC
Uno dei temi al centro della Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti PPC, è stato la riforma del Codice dei contratti pubblici, affrontato anche alla luce delle nuove sfide poste dal PNRR.
Alla Conferenza ha preso parte anche Giuseppe Busia, Presidente dell’ANAC, che ha invitato a una riflessione sulle conseguenze dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni in tempi brevi.
Il rischio da evitare assolutamente, secondo Busia, è che le regole del nuovo Codice provochino un blocco o un rallentamento del settore. E’ fondamentale, però, allo stesso tempo, assicurare la piena trasparenza in tutte le fasi delle procedure di affidamento, garantendo più ampia partecipazione e concorrenza, a vantaggio sia delle stazioni appaltanti che degli operatori privati.
Il riferimento alla progettazione non è mancato: “Occorre investire nella qualità e la progettazione è il primo tassello della qualità”. Il riferimento all’appalto integrato è evidente: “può essere utile per gli appalti più complessi, ma non deve essere la regola, come rischia di diventare con le novità introdotte dal nuovo Codice: l’esperienza concreta ha dimostrato che, fuori dai casi di appalti a prevalente contenuto tecnologico, esso non riduce né i tempi né i costi. Garantire la qualità dei progetti significa garantire la qualità delle opere e la loro durata. Siamo a disposizione per costruire insieme prassi, percorsi e regole che migliorino le procedure: è una sfida che riguarda tutti, per questo istituzioni ed operatori devono lavorare insieme”.
Durante la Conferenza sono stati presentati i dati della ricerca “Il boom del mercato delle Opere pubbliche, il nuovo Codice e la qualità della progettazione” realizzata dall’ONSAI (Osservatorio Servizi di Architettura e Ingegneria). Dalla ricerca è emersa una grande crescita della progettazione di Opere pubbliche, alla quale contribuisce in modo significativo il PNRR.
Durante la Conferenza è intervenuto anche Francesco Miceli, Presidente del CNAPPC (Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), evidenziando come ci troviamo in una fase cruciale per il Paese, di cui la riforma del Codice dei Contratti rappresenta uno dei tasselli strategici del Piano.
La principale criticità, secondo Miceli, è quella di relegare ad un ruolo secondario la centralità e la qualità del progetto. “Bisogna costruire un’alleanza tra tutti gli attori coinvolti perché il tema del Codice non riguarda solo esperti di diritto: noi siamo a disposizione per gettare insieme le basi di un percorso comune”.
Sul nuovo Codice, vi è preoccupazione anche da parte di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili). Come ha spiegato Francesca De Sanctis, Componente della Commissione Referente Opere Pubbliche ANCE, i principi del nuovo testo sono giusti e condivisibili, ma non sono coerenti con quanto poi riportato negli articoli. “Per questo è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori del mercato, lasciare scrivere le regole a pochi soggetti non è fruttuoso”.