Nuovo Codice Dei Contratti: Punti Critici Secondo L’Ingegneria Sismica Italiana
L’Ingegneria Sismica Italiana (ISI), parla con preoccupazione riguardo il Nuovo Codice dei contratti pubblici. Nonostante quest’ultimo sia basato su principi assolutamente condivisibili (principio del risultato, principio della fiducia, principio dell’accesso al mercato), gli effetti potrebbero essere esattamente l’opposto.
L’ISI ritiene che alcuni passaggi potrebbero generare un effetto diverso, come ad esempio ritardi, aumento dei costi, scarsa qualità del risultato ecc.
Analizziamo punto per punto le criticità.
Primo punto critico: tutta l’impostazione del codice è basata sulle nuove opere, quando nel nostro paese non è possibile prescindere dal patrimonio edilizio esistente, dalle sue peculiarità e necessità. Sii pensi per esempio ai borghi storici, vero patrimonio italiano, o a tutti gli edifici con funzioni pubbliche all’interno dei centri cittadini. “Per essi, seppure a volte sia auspicabile la rigenerazione e quindi la configurazione come “nuova opera”, risulta necessaria la manutenzione e l’intervento sull’opera esistente”.
Secondo punto critico: la manutenzione; essa compare nel nuovo Codice solo come documento necessario per la progettazione, ma non è mai computata in termini economici né inserita all’interno del quadro economico QE.
Terzo punto critico: l’affidamento diretto anche con soglie elevate; sebbene risulti comprensibile nell’ottica dei principi generali che regolamentano il codice, sotto diversi aspetti è non condivisibile. Secondo l’associazione, l’unico vincolo del fatturato porta a un’apertura pericolosa anche verso professionisti che non hanno specifici requisiti di capacità: l’ISI ribadisce che progettare o dirigere i lavori su un’opera nuova, non è la stessa cosa che farlo sul patrimonio esistente, così come risulta ancora diverso il mondo delle infrastrutture, della viabilità o delle reti.
Quarto punto critico: l’approccio alla sismicità del nostro paese; il richiamo è all’art. 42 del Codice, che pone in capo alla verifica anche l’autorizzazione sismica ora demandata alle strutture decentrate competenti. Secondo l’Ingegneria Sismica Italiana, il rischio è di perdere il grande patrimonio di conoscenza delle strutture di controllo terze e superpartes, ma soprattutto, nel caso di opere modeste o stazioni appaltanti piccole, di affidare la verifica a professionalità non adeguate. In riferimento alle procedure di somma urgenza, secondo l’ISI è interessante notare che tali procedure possono essere attivate anche allo scopo preventivo nei confronti di tutti gli eventi di cui all’articolo 7 del codice della Protezione Civile, quindi, anche per qualsiasi intervento di riduzione del rischio sismico.