Bozza Decreto Semplificazioni 2021: Le Novità In Tema Di Appalti Pubblici
La bozza del decreto Semplificazioni, destinata a subire ancora modifiche, prevede delle novità in materia di appalti e subappalti che oscillano tra la volontà di superare o quantomeno rivedere il Codice degli appalti e la paura che un’eccessiva liberalizzazione possa portare al rischio di infiltrazioni mafiose.
Le novità riguardano:
- Le deroghe al Codice degli appalti che modificano quanto già disposto dal decreto n. 76/2020 approvato dal Governo Conte II. Le deroghe al decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016(Codice dei contratti pubblici) vengono prorogate fino al 31 dicembre 2026, cinque anni in più rispetto all’attuale scadenza di dicembre;
- La possibilità di affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 000 euro e per servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo inferiore a 139.000 euro;
- La procedura negoziata senza bando sarebbe invece possibile per i contratti da 150.000 a 1 milione di euro, con consultazione di almeno 10 operatori economici per lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro, fino alle soglie di rilevanza comunitaria,
- Il Subappalto: si interviene eliminando la soglia del 40%. Con la modifica dell’articolo 105 del Codice degli appalti, viene previsto che:“ A pena di nullità, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 106, comma 1, lettera d), il contratto non può essere ceduto, non può essere affidata a terzi l’integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto, nonché l’integrale esecuzione delle lavorazioni relative alle categorie prevalenti”;
- Gli affidamenti dei contratti pubblici nell’ambito del Recovery Plan e dell’utilizzo delle risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari: Con l’articolo 29 comma 3 si reintroduce l’aggiudicazione sulla base del criterio del prezzo più basso. Quest’ultimo è il punto più delicato e che per molti rischia di portare non solo ad infiltrazioni mafiose nei progetti del PNRR ma anche al “risparmio” sui costi in materia di sicurezza nei cantieri compromettendo così la qualità dei lavori.
- Il cosiddetto “Appalto Integrato” torna nella bozza, in cui progettazione ed esecuzione dei lavori possono essere oggetto della stessa gara e quindi affidati allo stesso aggiudicatario. Per le opere del Recovery viene infatti abrogato il divieto di affidamento congiunto previsto dal Codice degli appalti.