Appalti E Revisione Dei Prezzi Materiali Nel 2023
Con le disposizioni previste dal Decreto Sostegni-Ter e dal Decreto Aiuti, la revisione dei prezzi ha trovato, per il 2022 e per gli anni precedenti, a seguito dell’aumento delle materie prime, una soluzione temporanea.
Ma la fine dell’anno si sta avvicinando e il settore inizia a chiedersi cosa accadrà nel 2023.
Sulla tematica è tornata a parlare la presidente di FINCO (Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni), Carla Tomasi. Al momento gli Operatori Economici che si aggiudicano appalti nel corso del 2022 possono beneficiare dell’automatico inserimento nel bando di gara del meccanismo della revisione prezzi previsto dall’art. 29 del D.L. n. 4/2022.
Chi si è aggiudicato un appalto nel 2021 e negli anni precedenti, viene in via eccezionale tutelato dall’art. 26 del D.L. n. 50/2022, soltanto fino alla fine del corrente anno.
“Questa previsione a termine – sottolinea Tomasi – per gli appalti che sono ancora in corso, pone in seria difficoltà il mondo delle costruzioni e, all’interno di esso, in particolare quello afferente alle opere specialistiche e super specialistiche che mi onoro di rappresentare come Presidente della Federazione”.
FINCO raggruppa 40 Associazioni nazionali di categoria e oltre 17mila imprese: tutte realtà che risentono di tale mancanza di adeguamento del livello dei prezzi, tenuto conto dell’alto livello di investimenti che sostengono in relazione al personale qualificato, ai macchinari ed alle tecnologie utilizzate.
Il fatto che il meccanismo della revisione prezzi e quello del riequilibrio contrattuale siano inseriti nella bozza di Codice dei Contratti Pubblici predisposta dal Consiglio di Stato, è stato di fatto molto apprezzato.
E’ necessario, però, tenendo in considerazione i tempi entro cui le nuove disposizioni andranno a regime, che il meccanismo attuale di compensazione venga prorogato oltre il 31 dicembre 2022.