Aumentati i crediti d’imposta per Formazione 4.0 e Investimenti in beni immateriali 4.0
Il 2 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Aiuti 2022 che introduce delle novità per quanto riguarda il credito di imposta per la formazione 4.0 previsto dalla legge di bilancio 2020 e che consiste in un sostegno alle imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale. Lo scopo è quello di rafforzare le competenze dei lavoratori dipendenti in relazione alle nuove tecnologie necessarie per la realizzazione del modello 4.0.
Le novità riguardano le aliquote che sono aumentate dal 50 al 70% (per le piccole imprese) e dal 40 al 50% (per le medie imprese).
Per accedere al potenziamento è sufficiente che le attività formative siano erogate da soggetti specifici che dovranno essere individuati da un decreto del MISE da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti.
Di conseguenza i risultati dei servizi di formazione (acquisizione o consolidamento delle competenze), devono essere certificati.
Per quanto concerne i progetti di formazione avviati dopo l’entrata in vigore del Decreto, se non rispettano le condizioni previste non potranno ricevere le agevolazioni. In questo caso le aliquote per le piccole imprese verranno diminuite al 40%, mentre quelle per le medie imprese al 35%.
Prevista una maggiorazione anche del credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 (software, sistemi, piattaforme e applicazioni): l’aliquota è aumentata, sino 31 dicembre 2022 o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni, dal 20 al 50%.