LINEE GUIDA PER UNA RIAPERTURA IN SICUREZZA: la figura del RSPP
Come stabilito dal D. Lgs. 81/2008 (Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro) all’interno di un’azienda è necessaria la presenza di un Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP).
Questa figura, nominata dal datore di lavoro, deve possedere capacità e requisiti adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro, per assumersi e dimostrare di avere quelle responsabilità che gli permettono di organizzare e gestire tutto il sistema appartenente alla prevenzione e alla protezione dai rischi.
Sarà suo compito, infatti, concordare insieme al datore di lavoro, al medico competente, al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, uno specifico Protocollo con tutte le procedure finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio e a garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro.
Un’attività da mettere in campo assicurandosi prima di tutto che le indicazioni fornite possano essere adattate al contesto specifico e alle esigenze delle singole realtà produttive (studio medico dentistico, parrucchiere, officina meccanica, laboratorio dei generi alimentari e altre attività) con l’evoluzione normativa e le disposizioni degli enti preposti (ministero della Salute e dell’Interno, Istituto superiore di sanità, Inail, Oms).
Ad oggi l’obiettivo principale è quello di raccordare le norme generali di prevenzione e sicurezza stabilite dal D.Lgs n. 81/08, con le misure specifiche anti-covid che le aziende dovranno attivare adottando un apposito protocollo.
Il Consiglio nazionale dei periti industriali ha elaborato delle linee guida per fornire un supporto concreto ai datori di lavoro per riaprire in sicurezza e ai professionisti che vedranno raccolte in un unico strumento le norme principali sul settore.
Il responsabile della sicurezza dovrà, quindi, tenere in considerazione alcuni aspetti:
- analizzare gli ambienti di lavoro e programmare le successive procedure di sanificazione;
- identificare le aree per assicurare il corretto distanziamento interpersonale;
- indicare le modalità di ingresso nell’azienda attraverso l’affissione di apposita segnaletica;
- elaborare un’informativa sui dispositivi sanitari attualmente obbligatori sia all’interno che al di fuori delle attività produttive (tipologia di mascherine FFP2 e FFP3, mascherine chirurgiche (Tipo I, II e IIR, con le relative differenze di utilizzo);
- informare i lavoratori attraverso depliants collocati all’ingresso o nei luoghi maggiormente visibili;
- aggiornare sull’evoluzione normativa.
Al fine di ridurre le possibilità di contatto con il personale, inoltre, il protocollo dovrà contenere anche le modalità di accesso dei fornitori esterni e dei visitatori attraverso l’individuazione di procedure d’ingresso e d’ uscita con tempistiche e modalità predefinite.
Non ultimo resta il sopralluogo aziendale per verificare l’attuazione e il mantenimento degli interventi richiesti dallo stato di emergenza sanitaria in continua evoluzione.
Tale attività dovrà essere posta in essere rispettando le modalità disposte dagli organi governativi (autorizzazione agli spostamenti, autocertificazione di non avere sintomi suggestivi di COVD-19 e/o di non essere stato a contatto con pazienti o altri soggetti infetti, indossare i DPI e mantenerli per tutta la durata del sopralluogo).