Nuovi Contributi A Fondo Perduto Pe L’Imprenditoria Giovanile E Femminile In Agricoltura
Con la conversione in legge del decreto Sostegni-bis, la misura “Più Impresa”, inizialmente riservata alle sole imprese giovanili, grazie al comma 9 dell’articolo 68 del Dl 73/2021, convertito in legge con la legge di conversione 106/2021, è stata estesa a tutte le imprese e alle donne senza limiti d’età.
L’agevolazione è quindi dedicata ai giovani e alle donne di ogni età che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno 2 anni e intendono migliorare la competitività della loro impresa senza limiti di età.
Le imprenditrici e le imprese a totale o prevalente partecipazione femminile in agricoltura, tramite il portale ISMEA, possono presentare un progetto di investimento all’Istituto di Servizi per il mercato Agricolo Alimentare per ottenere un mutuo a tasso zero fino al 60% della spesa ammissibile, a cui si aggiunge un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa
ISMEA finanzia infatti la realizzazione di progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo.
L’investimento può arrivare a 1,5 milioni di euro e la durata del finanziamento può andare da 5 a 15 anni.
Il bando si rivolge a micro, piccole e medie imprese (MPMI) agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti ed alle donne di ogni età.
I requisiti sono il Subentro per imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana o l’ampliamento per l’imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale.
Le spese ammissibili sono:
- studio di fattibilità ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare, la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare;
- opere agronomiche ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria, la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell’ammissibilità non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare;
- acquisto di terreni – per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli – è ammissibile in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento da realizzare;
- la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.