Nuovo Codice Appalti: Correzioni E Applicazione Al 2024
Sull’entrata in vigore del Codice degli Appalti ci sono ragionamenti in corso. C’è una interlocuzione in corso con le istituzioni europee, l’approvazione è al 31 marzo e non è in discussione, avverrà. Lo ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini nel corso del Convegno Ance a “Cantiere Italia – tra Pnrr, emergenze e nuovo Codice degli Appalti”
Matteo Salvini è pronto a fare correzioni migliorative al codice degli appalti, meglio ancora se le correzioni vanno in direzione di semplificare e snellire ulteriormente norme e procedure. Il ministro delle Infrastrutture ha confermato un’interlocuzione in corso con Bruxelles per spostare in avanti, anche al 2024, il termine per l’entrata in vigore delle norme.
La presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, al convegno organizzato dai costruttori sul nuovo codice, ha detto di temere più di ogni altra cosa lo «shock normativo», ovvero quel fenomeno che paralizza il settore degli appalti all’entrata in vigore di una nuova normativa. Nella fase attuale, con centinaia di gare in corso e altrettante pronte per essere avviate, non si può permettere tutto ciò.
Salvini, parlando ai costruttori, ha voluto anche rassicurare sul fatto che le risorse del Pnrr oggi destinate al settore dell’edilizia, non cambieranno destinazione pure nel caso di modifiche al Pnrr.
L’Ance, per voce di Brancaccio e del vicepresidente Luigi Schiavo, ha ribadito la richiesta insistente di «correttivi immediati al codice per evitare gli errori del passato».
Tra i pericoli maggiori segnalati dall’Ance vi è quello di comprimere concorrenza e trasparenza perché «per effetto combinato dell’estensione delle procedure negoziate sotto-soglia europea e di quella su settori speciali, ormai del tutto liberalizzati, oltre ai concessionari senza gara, la quasi totalità delle opere pubbliche può essere sottratta al mercato».
Da rivedere anche l’illecito professionale, «frutto di una visione colpevolista e molto penalizzante per le imprese che rischiano di non poter partecipare alle gare anche per un rinvio a giudizio».
Grande attenzione alla revisione prezzi che «in contrasto con i principi espressi dal nuovo codice, presenta troppi vincoli e interviene solo ex post con un meccanismo troppo complesso». Brancaccio l’ha bollata come «soluzione del tutto inefficace», ricordando che «le imprese stanno ancora aspettando di ricevere le compensazioni per il 2021».