Il Tar Lazio sul malfunzionamento della piattaforma e riapertura dei termini per la presentazione delle offerte
Il Tar Lazio, Latina, Sez. I, con sentenza n. 802 del 21/10/2022, si è pronunciata sul malfunzionamento della piattaforma telematica spiegando, nel caso specifico, che è corretta la decisione della stazione appaltante di provvedere in autotutela, con riapertura dei termini per tutte le concorrenti.
Nella sentenza, il tribunale amministrativo, ribadisce i principi della giurisprudenza e respinge il ricorso.
Il Collegio rileva che l’art. 79, comma 5 bis, d.lgs. n. 50/2016, prevede che “Nel caso di presentazione delle offerte attraverso mezzi di comunicazione elettronici messi a disposizione dalla stazione appaltante ai sensi dell’articolo 52, ivi incluse le piattaforme telematiche di negoziazione, qualora si verifichi un mancato funzionamento o un malfunzionamento di tali mezzi tale da impedire la corretta presentazione delle offerte, la stazione appaltante adotta i necessari provvedimenti al fine di assicurare la regolarità della procedura nel rispetto dei principi di cui all’articolo 30, anche disponendo la sospensione del termine per la ricezione delle offerte per il periodo di tempo necessario a ripristinare il normale funzionamento dei mezzi e la proroga dello stesso per una durata proporzionale alla gravità del mancato funzionamento…”.
Da ciò si evince che la norma non impone una specifica attività alla stazione appaltante ma lascia alla sua discrezionalità (contenibile nei limiti della razionalità) le operazioni da compiere in presenza di un malfunzionamento del sistema informatico.
Nel caso di specie rileva il canone generale di buona amministrazione, che richiede come il perseguimento dell’interesse pubblico (nella specie, alla selezione del miglior operatore economico interessato alla acquisizione del servizio) non operi in pregiudizio del legittimo affidamento dei concorrenti circa le modalità di accesso alla gara, e si muova in una logica di leale cooperazione con le parti, di cui all’art. 1, comma 2 bis, l. n. 241/1990.
In considerazione di ciò, appare coerente con i suddetti principi di economicità l’operato della stazione appaltante, che ha deciso di continuare la gara con l’apertura dell’unica offerta (fino ad allora pervenuta), ben potendo la successiva verifica sfociare nella costatazione di un’assenza di malfunzionamento.
Il Tar difatti, una volta constatato che il malfunzionamento era presente e non era imputabile alla concorrente, ha ritenuto corretta la conclusione di provvedere in autotutela, con riapertura dei termini per tutte le concorrenti. Tale riapertura ha consentito anche alla ricorrente di riformulare la propria offerta in condizioni di parità.