Ddl Appalti: Verso Nuove Regole Sui Contratti Pubblici
Arriva in Aula al Senato la legge delega sulla riforma del Codice dei contratti pubblici, approvata dalla Commissione Lavori.
Il provvedimento approvato in Commissione si compone di un articolo unico e contiene norme che armonizzano la disciplina italiana sugli appalti al Diritto Europeo.
L’obiettivo finale è quello di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
A tal proposito, è stata prevista una delega al Governo per adottare, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina degli appalti pubblici.
Nel testo finale del Ddl Appalti, viene prevista anche la valorizzazione dei criteri di prossimità (che favorisce la partecipazione delle PMI alle gare di appalto) e il divieto di sorteggio o altro metodo di estrazione casuale dei nominativi, se non in presenza di situazioni particolari e specificamente motivate.
Le modifiche avvenute in Commissione, sono le seguenti:
- Per favorire la partecipazione da parte delle micro e piccole imprese alle gare, è prevista la possibilità di procedere alla suddivisione degli appalti in lotti sulla base di criteri qualitativi o quantitativi, con il divieto di accorpamento artificioso dei lotti; questo, anche al fine di valorizzare le imprese di prossimità.
- Per tutelare le imprese, viene previsto l’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti (in relazione alle diverse tipologie di contratti pubblici) un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta, stabilendo che gli eventuali oneri derivanti dal suddetto meccanismo di revisione siano a valere sulle risorse disponibili del quadro economico degli interventi e su eventuali altre risorse disponibili per la stazione appaltante da utilizzare nel rispetto delle procedure contabili di spesa.
- Nel rispetto del diritto europeo vigente, si promuove (da parte delle stazioni appaltanti) a forniture in cui la parte di prodotti originari di Paesi terzi che compongono l’offerta non sia maggioritaria.
- Regole di partecipazione più chiare e certe, individuando le fattispecie che configurano l’illecito professionale di cui all’articolo 57, paragrafo 4, della direttiva 2014/24/UE.
- Semplificazione delle procedure di pagamento da parte delle stazioni appaltanti del corrispettivo contrattuale, anche riducendo gli oneri amministrativi a carico delle imprese.