Codice dei contratti pubblici : moltissime perplessità sul nuovo Regolamento Unico
Il nuovo Regolamento unico è previsto dall’articolo 216, comma 27-octies del Codice dei contratti. La fonte regolamentare in questione dovrebbe andare a sostituirsi al sistema di soft-law, vigente lo scorso anno, caratterizzato dal susseguirsi di provvedimenti ministeriali, linee guida e provvedimenti ANAC e allo Sblocca Cantieri (Decreto-Legge n.32\2019).
Per quanto il regolamento sia stato definito unico, sopravvivono delle forti incertezze. Allo stato attuale, la chiarezza e la semplicità tanto auspicate sono poco visibili come evidenziato da Raffaele Greco, Presidente di sezione del Consiglio di Stato e a capo della Commissione ministeriale per il Regolamento, al Convegno ‘Aspettando il Regolamento’ svoltosi presso l’Università LUMSA.
Il testo del provvedimento dovrebbe essere composto da circa 300 articoli e completato sul finire della prossima settimana. E’ altamente probabile che si venga a creare un sistema complesso costituito da Codice dei contratti pubblici, Regolamento unico e una serie di linee guida prodotte dall’ANAC. L’ambito di applicazione sarà delimitato dal Codice degli appalti di cui è attuazione e, nello specifico, dal comma 27-octies che implica la sopravvivenza di una serie di provvedimenti.
Il testo ha tra gli obiettivi principali quello di favorire l’attività degli operatori economici
Il capo della Commissione ministeriale per il Regolamento ha evidenziato che il Regolamento unico sarà la giusta occasione per venire incontro alle molteplici richieste degli operatori economici. Da tempo, essi lamentano una maggiore chiarezza della disciplina rispetto alla fonte primaria. Le norme sui servizi e le forniture saranno contenute in sezioni distinte del testo. Bisogna tenere a mente che, insieme alle grandi opere pubbliche, si tratta delle categorie di maggiore rilievo economico.
Le criticità che richiedono un intervento strutturale ulteriore rispetto al regolamento
Non tutti i problemi interpretativi potranno essere risolti dal nuovo regolamento. Essi impongono un intervento urgente sulla fonte primaria. Si pensi a ciò che costituisce oggetto di procedure d’infrazione da parte della Comunità economica europea come il subappalto o alle criticità insite nello Sblocca Cantieri oppure ad una vasta gamma di incongruenze mai risolte.