ASMEL: Sondaggio Sulla Gestione Dei Fondi PNRR E Sull’Efficientamento Energetico
Con l’esito del sondaggio che ASMEL, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali ha proposto ai Comuni sulla gestione dei Fondi, il PNRR è stato rimandato, come molte delle procedure che lo riguardano.
Secondo quanto è emerso, l’88% dei Comuni ritiene che i ritardi del PNRR derivino da un eccessivo centralismo nella gestione dei Fondi.
Quando si parla di alleggerire l’iter procedurale che impone ai Comuni vincoli e controlli fino a 5 volte maggiori di quelli in capo delle amministrazioni centrali, la percentuale sale addirittura al 92%. Un risultato che diventa un vero e proprio atto di accusa nei confronti della Governance del PNRR come è stata strutturata dai precedenti Governi.
I dati sembrano richiamare il sesto Report pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato con adempimenti e attività al 31 dicembre 2022 relativi al Piano Nazionale Complementare.
Nel documento summenzionato è stato evidenziato come alla scadenza del 31 dicembre 2022, il decreto ministeriale MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) avrebbe previsto 24 obiettivi ripartiti tra le diverse Amministrazioni. Il 25% degli obiettivi del IV trimestre 2022 risulta non conseguito.
Tra le possibili cause dei ritardi vi sono le lunghe attese sulle procedure di verifica degli uffici della Commissione europea in tema di compatibilità con la disciplina sulla tutela della concorrenza, oltre al perdurare della crisi economica e internazionale e all’’incremento dei prezzi dei materiali.
Un altro tema sottoposto al sondaggio ASMEL è l’efficientamento energetico: il 95% degli intervistati sostiene che, vista la gran massa di privati pronti a investire, semplificazioni e regole certe valgono più dell’aumento dei fondi pubblici.
Secondo il segretario generale ASMEL, Francesco Pinto, i risultati del sondaggio sfatano il mito di ritardi nel PNRR causati dai Comuni.
“Essi, al contrario, sono più virtuosi e più orientati ai risultati, perché generalmente sottoposti a un controllo sociale più stretto. Sopperiscono alla carenza di risorse e di personale, attraverso la sussidiarietà e l’ampio coinvolgimento della cittadinanza”. Pinto sottolinea come gli enti locali non chiedono soldi, ma semplificazione e superamento della pretesa di imporre regole gestionali uguali per tutti i Comuni, grandi e piccoli. “Per il PNRR si potrebbe potenziare il ricorso al modello spagnolo, che affida plafond ai Comuni, lasciandoli liberi di scegliere le modalità di impiego”.