Appalti 2017-2018: rivitalizzato il sotto soglia e dimezzato il contenzioso
Biennio 2017-2018 molto positivo per le procedure di gara, soprattutto per quel che riguarda il sottosoglia e il numero di contenziosi.
A confermarlo è una indagine statistica elaborata con la collaborazione dell’Ufficio Studi, massimario e formazione; dell’Ufficio Stampa e comunicazione della Giustizia amministrativa e degli Uffici statistici del Consiglio di Stato, che, prendendo come riferimento i dati elaborati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), focalizza la sua attenzione sulla decisione della domanda cautelare (cd sospensiva) che di fatto segna le sorti dell’appalto, decretandone la sospensione nelle more della decisione di merito, o consentendone lo svolgimento, con salvezza della eventuale risarcimento del danno per l’impresa ingiustamente pretermessa.
Dati complessivi
Entrando nel dettaglio, dai dati forniti dall’ANAC è emerso che:
- nel 2017 sono state bandite n. 255.151 procedure per un ammontare complessivo posto a base di gara di €. 133.484.439.787;
- nel 2018 le procedure bandite sono state 238.101 per un ammontare complessivo di €. 141.331.493.984.
Rispetto al biennio precedente il numero delle gare si è raddoppiato, passando da un totale di 257.273 procedure per un totale di € 232.304.173.679,00 del biennio 2015/2016 a 493.252 procedure (+92%) per un totale di € 274.815.933.771,00 (+18%) del biennio 2017/2018.
La differenza in numero, rispetto al valore totale delle procedure, indica come la crescita sia stata particolarmente più spinta nelle procedure di piccolo importo che evidentemente hanno beneficiato del completamento e della chiarificazione, anche per via giurisprudenziale, del nuovo quadro regolatorio varato nel 2016.
Molto interessante è il dato relativo ai contenziosi che sono rimasti sostanzialmente gli stessi nonostante l’aumento delle procedure. Secondo l’indagine, la ragione potrebbe risiedere, nel meccanismo processuale di cui all’art. 120 comma 2 bis (c.d. rito superaccelerato, da poco abrogato) ed al correlato onere di impugnazione immediata delle altrui ammissioni che, nei fatti, potrebbe aver disincentivato il ricorso per i piccoli appalti. Per l’effetto, il tasso di contenzioso si è ridotto di circa il 50%. La percentuale di “blocco” giudiziario degli appalti si è conseguentemente fortemente contratta, attestandosi sullo 0,3% rispetto allo 0,7% del precedente biennio.