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FONDO SALVA OPERE IN ARRIVO 130 MILIONI DI EURO PER 522 PMI IN CRISI

By consulteam inAttualità

È stato pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture (Mit) il Decreto 19 giugno 2020 che ammette al Fondo salva opere risorse per 129.763.374,81 euro disponibili per 522 beneficiari e approva il primo piano di riparto: annualità 2019 e 2020.

L’importo complessivo ammesso al Fondo salva opere è pari al 70% del credito certificato dai soggetti che hanno presentato domanda.

Il decreto approva anche il piano di riparto della prima tranche delle risorse, effettuato in maniera proporzionale all’importo ammesso al Fondo spettante a ciascun beneficiario sulla base delle risorse stanziate per gli anni 2019 e 2020 ad oggi disponibili.

Di queste spese, saranno erogati immediatamente 45,5 milioni, dei quali 12 milioni di euro dell’annualità 2019 in conto residui e 33,5 milioni di annualità 2020 in conto competenza.

Le risorse del Fondo sono destinate a soddisfare, nella misura massima del 70%, i crediti insoddisfatti dei sub-appaltatori, dei sub-affidatari e dei sub-fornitori nei confronti dell’appaltatore ovvero, nel caso di affidamento a contraente generale, dei suoi affidatari di lavori, quando questi sono assoggettati a procedura concorsuale, nei limiti della dotazione del Fondo. Le amministrazioni aggiudicatrici o il contraente generale, entro trenta giorni dalla data dell’aggiudicazione definitiva, provvedono al versamento del contributo all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione al Fondo.

Il Fondo è stato istituito dal Decreto Crescita proprio per evitare che la crisi dell’appaltatore porti al default delle imprese subappaltatrici e al blocco del cantiere. La norma stabilisce che, in caso di crisi dell’impresa aggiudicataria di un appalto, sia coperto il 70% dei pagamenti a favore delle Pmi subappaltatrici.

Il Fondo è alimentato con un contributo dello 0,5% del valore del ribasso offerto dall’aggiudicatario delle gare di appalti pubblici di importo pari o superiore a 200mila euro, a base d’appalto, in caso di lavori, e a 100mila euro in caso di servizi e forniture.
Per richiedere l’accesso alle risorse del Fondo bisogna inviare tramite Pec un’istanza all’amministrazione aggiudicatrice, compilata secondo l’Allegato A al decreto. L’istanza deve essere corredata della documentazione attestante l’esistenza, l’esigibilità, l’importo del credito nei confronti dell’appaltatore, del contraente generale o dell’affidatario del contraente generale, insoluto alla data di presentazione dell’istanza.

È necessario certificare l’importo del credito, anche avvalendosi di atti e documenti nella disponibilità propria o del contraente generale. La certificazione deve essere redatta secondo l’Allegato B del decreto ed essere trasmessa al MIT.

Qualora il 70% dell’importo certificato sia superiore alle somme disponibili per il singolo piano, la ripartizione avviene in misura proporzionale al valore dei crediti certificati e l’eventuale residuo è riconosciuto a valere sulle risorse dei successivi piani di ripartizione, in base all’ordine cronologico di ricezione delle istanze.

In definitiva, sub-appaltatori, i sub-affidatari e i sub-fornitori, al fine di ottenere il pagamento da parte del Fondo salva opere dei crediti maturati prima della data di apertura della procedura concorsuale e alla stessa data insoddisfatti, devono trasmettere all’amministrazione aggiudicatrice ovvero al contraente generale la documentazione comprovante l’esistenza del credito e il suo ammontare. L’amministrazione aggiudicatrice ovvero il contraente generale, svolte le opportune verifiche, certifica l’esistenza e l’ammontare del credito.

 

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