I limiti nel trattamento di dati relativi alla salute raccolti tramite web
L’associazione Privacy International, a seguito dell’analisi di 136 siti web sulla depressione, ha rilevato che la maggior parte di questi condivide i dati sanitari relativi alla salute degli utenti con inserzionisti, colossi dell’hi-tech e data broker, in particolare Google, Facebook e Amazon. Il GDPR, tuttavia, prevede maggiori precauzioni in capo al titolare, alla luce della natura particolarmente sensibile della citata categoria di dati. L’art. 4, n. 15, infatti, definisce i «dati relativi alla salute» come i dati personali attinenti alla salute fisica o mentale di una persona fisica, compresa la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, che rivelano informazioni relative al suo stato di salute. I dati relativi alla salute sono annoverati, dall’articolo 9 del GDPR, tra quelle categorie particolari di dati personali che, per la loro natura, possono presentare, in fase di trattamento, un rischio per gli interessati e pertanto devono godere di maggiore protezione.