Accesso Agli Atti Di Gara: Tempi Per L’impugnazione
Dai tempi di impugnazione degli atti di gara non possono essere sottratti i giorni non utilizzati dal concorrente per la richiesta di accesso: a specificarlo è il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1792/2022.
Il Consiglio ha ricordato che, “il termine per l’impugnazione dell’aggiudicazione decorre dalla pubblicazione generalizzata degli atti di gara, tra cui devono comprendersi anche i verbali di gara, ivi comprese le operazioni tutte e le valutazioni operate dalle commissioni di gara delle offerte presentate, in coerenza con la previsione contenuta nell’art. 29 del d.lgs. n. 50 del 2016”.
Ciò che è necessario che venga pubblicato, affinché possa cominciare a decorrere il termine di impugnazione, sono i verbali di gara, compresi quelli riguardati le valutazioni effettuate dalle Commissioni da gara delle offerte, ma non le offerte, a tutela della riservatezza dell’operato dei concorrenti.
Una diversa interpretazione, che pretenda di applicare il meccanismo della c.d. “sottrazione dei giorni” anche ad un’istanza d’accesso presentata entro un termine contenuto e ragionevole (e, comunque, non superiore ai suddetti quindici giorni), potrebbe risultare non del tutto in sintonia con i principi di legittimo affidamento e di proporzionalità.
I giudici di Palazzo Spada hanno evidenziato che in seguito alla pronuncia dell’Adunanza plenaria, esiste un orientamento più rigoroso in questa materia secondo cui più tempestiva è l’istanza di accesso che il concorrente presenti una volta avuta conoscenza dell’aggiudicazione, maggiore sarà il tempo a sua disposizione per il ricorso giurisdizionale, mentre «quel che non può consentirsi è che il concorrente possa, rinviando nel tempo l’istanza di accesso agli atti di gara, posticipare a suo gradimento il termine ultimo per l’impugnazione dell’aggiudicazione» e, cioè, i 45 giorni decorrenti dalla conoscenza dell’aggiudicazione.